I danni da basse temperature su mais nella fase iniziale di crescita dipendono sostanzialmente da:
- stadio di sviluppo della coltura
- temperatura dell’aria
- umidità del suolo
- tessitura del terreno.
In caso di abbassamento termico probabilmente non si avranno danni significativi se il punto di crescita si trova al disotto della superficie del suolo o se la temperatura non è scesa oltre -2°C.
Tecnicamente il punto di crescita è costituito da un meristama, un tessuto in cui le cellule hanno la capacità di moltiplicarsi e di differenziare tessuti vegetali. Una volta che la cariosside è germinata, il meristema apicale del germoglio inizi a differenziare i primordi di tutte le foglie della pianta, eccetto le prime 4-5 foglie della giovane pianta, che si sono formate al momento dello sviluppo dell’embrione nella cariosside, quindi nella stagione precedente alla germinazione.
Temperature inferiori a -2°C possono congelare le piantine provocando, entro le 24 ore, i tipici sintomi da congelamento (ingiallimenti, appassimento delle piante ecc.).
Si può avere anche imbrunimento del fusticino, ma se il punto di crescita non viene danneggiato vi sono buone possibilità che la pianta possa sopravvivere e riprendersi.
Il punto di crescita – detto anche punto vegetativo – si trova al disotto della superficie del suolo fino allo stadio di crescita V5 (pianta con 5 foglie completamente sviluppate) nella maggior parte degli ibridi. Ciò contribuisce a proteggerlo dal gelo. Tuttavia valori termici inferiori a -2°C per alcune ore possono arrivare a danneggiarlo causando danni irreversibili.
Consistenza solida e colore bianco o crema stanno a indicare che il punto di crescita non ha subito danni e che la pianta è viva e con capacità di ripresa. All’opposto, un punto di crescita di consistenza morbida e imbrunito risulterà sicuramente danneggiato irreversibilmente, con conseguente morte della pianta.
Valutazione del danno
In condizioni climatiche favorevoli, entro 3-5 giorni dalla gelata la comparsa una nuova foglia segna l’avvio della ripresa dello sviluppo della pianta. Può accadere occasionalmente che le vecchie foglie morte ostacolino l’emergenza della nuova vegetazione conferendo alla piantina un aspetto contorto.
Trascorsi 3-5 giorni dalla gelata sarà quindi possibile, tramite scouting sul campo, valutare con maggiore precisione l’entità del danno. Le piante sopravvissute dovrebbero iniziare a produrre nuove foglie, consentendo all’agricoltore di stimare con maggior precisione le perdite.
Un clima caldo e asciutto favorisce il recupero, mentre giornate umide e fresche possono agire negativamente.
Un altro fattore che può condizionare la capacità di recupero delle piante dopo il calo termico è rappresentato dallo stato di salute delle stesse prima del verificarsi dell’evento. Danni da erbicidi, attacchi di parassiti, umidità eccessiva del suolo ed altri fattori di stress per la pianta possono penalizzarne la capacità di risposta e ripresa dopo il danno da freddo.
Il tasso di sopravvivenza e l’uniformità del campo potranno fornire indicazioni sul potenziale rendimento della coltura, consentendo di valutare anche una possibile risemina.