Vengono così definite quelle specie coltivate destinate alla produzione di semi/frutti dotati di un elevato contenuto lipidi, dai quali è possibile ottenere, attraverso un processo di estrazione, oli vegetali.

Sotto il profilo botanico non formano un gruppo omogeneo potendo appartenere a specie molto distanti fra loro. Possono avere un portamento legnoso o erbaceo, annuale o poliennale. Vi sono più di 4000 specie, coltivate in vari areali, dalle quali è possibile estrarre olio vegetale; di queste solo 200 specie hanno un’importanza economica locale, mentre solo una ventina raggiungono un interesse a livello mondiale. Tra le oleaginose erbacee annuali in Europa assumono una particolare importanza il girasole, la soia e il colza.

Il contenuto di grassi è estremamente variabile in funzione della specie: si va da un minimo del 10-15% in peso per la noce di cocco a oltre il 50% nel sesamo.

Sebbene la composizione degli oli vegetali possa differire sensibilmente in relazione alla specie di provenienza, sono costituiti principalmente da lipidi, in particolare da trigliceridi, cioè esteri della glicerina con acidi grassi di diverso tipo (ac. linoleico, ac. linolenico, ac. oleico ecc.). Sono inoltre presenti, in minor quantità, altre componenti lipidiche non oleose quali fosfatidi, lipoproteine, cere, glicolipidi e terpeni.

Altri componenti presenti nelle oleaginose sono i carboidrati e soprattutto le proteine. Queste, mediamente, sono presenti in misura del 15-25%, ma nella soia possono arrivare al 40%. Soprattutto in alcune specie (es. soia e girasole) i materiali risultati dal processo di estrazione dell’olio (pannelli/farine di estrazione) diventano un’importante fonte proteica, in particolare per l’alimentazione del bestiame. Pertanto queste oleaginose sono talvolta denominate proteoleaginose od oleo-proeaginose.

Attività di sperimentazione su oleaginose

  • Girasole (Helianthus annuus )
  • Soia (Glycine max)
  • Colza (Brassica napus)
  • Lino da olio (Linum usitatissimum)
  • Arachide (Arachis ipogaea) ad uso alimentare

Girasole, soia e colza

  • Attività di valutazione varietale finalizzata alla stesura delle Liste di Raccomandazione Varietale per girasole e soia. Sperimentazione nell’ambito dell’aggiornamento dei Disciplinari di produzione integrata delle Regione Emilia-Romagna L.R. 28/98.
  • Attività di confronto varietale nell’ambito delle Rete nazionale girasole e soia
  • Valutazione agronomico-produttiva di ibridi di girasole e colza per la produzione di olio no food (biodiesel) e biomasse ad uso energetico (girasole).
  • Partecipazione al progetto R-Innova Pro-Ve coordinato dal C.R.P.A. di Reggio Emilia . Il progetto si poneva lo scopo di realizzare gli obiettivi e le priorità del Programma Interregionale “Azioni di innovazione e ricerca a supporto del piano proteine vegetali”, primo tra tutti l’aumento di proteina di origine vegetale prodotta in Italia. Nell’abito dell’Azione soia, coordinata dall’ERSA Friuli Venezia Giulia, è stata allestita una rete di confronto varietali su soia al fine di individuare varietà capaci di incrementare le rese unitari in proteine vegetali. In tale azione ho gestito il campo sperimentale dell’unità operativa costituita da ASTRA Innovazione e Sviluppo.
  • Realizzazione di campi sperimentali girasole e soia per conto della Società Syngenta. Attività svolta presso aziende agricole delle provincie di Bologna e Ferrara, con la finalità di raccogliere dati agronomici e di mettere a disposizione di tecnici, agricoltori e distributori commerciali campi dimostrativi.

Lino da olio

Valutazione dell’adattabilità all’ambiente Romagnolo del lino da olio a destinazione zootecnica. Attività finanziata dalla Regione Emilia-Romagna e svolta in collaborazione con la cooperativa Terremerse di Bagnacavallo e la ditta Semfor Sementi. In un triennio di prove di campo sono state valutate 3 varietà di lino in semina autunnale e primaverile. I semi di lino, particolarmente ricco di acidi grassi essenziali, possono essere utilizzati nella mangimistica animale quale fonte di acidi grassi omega-3. Oltre che u miglioramento della salute dell’animale è anche possibile ottenere un arricchimento in acidi grassi essenziali delle produzioni zootecniche (es. latte e uova) con ricadute positive anche per il consumatore.

Arachide ad uso alimentare

Prova di coltivazione dell’arachide in ambiente Romagnolo. Sono state testate 4 varietà a diversi sesti di semina. Produzione da destinarsi al mercato degli snack.