(Diplocarpon rosae )

La Ticchiolatura della rosa, causata dal fungo Diplocarpon rosae, è una malattia fungina piuttosto diffusa su questa specie.

Sintomi. Sulla pagina superiore delle foglie compaiono macchie di varie dimensioni, di colore da bruno-violetto a nero, con margini a raggiera. Le foglie colpite tendono a ingiallire e successivamente a cadere. In caso di varietà sensibili e di condizioni ambientali particolarmene favorevoli al patogeno, si può avere una forte defogliazione delle piante e cattiva lignificazione dei rami.

La precoce defogliazione induce l’emissione di nuove foglie, con conseguente indebolimento della pianta. Anche i rami possono essere colpiti dal fungo.

I sintomi possonoo essere evidenti già dalla primavera, soprattutto se la stagione decorre umida. Frequentemente la malattia ha una recrudescenza in autunno, con il ritorno di condizioni di temperatura e umidità più favorevoli al patogeno. In questo caso la Ticchiltura risulta meno dannosa, essendo ormai prossimo il riposo vegetativo delle piante.

Diplocarpon rosae appartenente agli Ascomiceti, funghi che, attraverso un processo di riproduzione sessuale, producono strutture a forma di sacco dette aschi ( dal greco = “sacco”, “otre”), contenenti spore dette ascospore.

Questo fungo, come molti altri, è anche capace di produrre spore senza l’intervetto della riproduzione sessuale (in questo caso più propriamente si parla di conidi).

Ciclo biologico del patogeno. Sulle foglie della rosa Diplocarpon può produrre due differenti tipi di fruttificazioni: gli acervuli e i picnidi. Gli acervuli sono strutture conteneti conidi di origine agamica (riproduzione asessuata), prodotti più volte all’anno nel corso delle diverse generazioni del fungo. I picnidi compaiono nella tarda estate e continuano a differenziarsi anche nel corso dell’inverno su i rametti e sulle foglie marcescenti cadute al suolo. In quest’ultima sede possono comparire, talvolta, gli apoteci, contenenti aschi e ascospore. Quest’ultime saranno rilasciate a primavera, avviando nuovi cicli infettivi assieme ai conidi prodotti nei picnidi. I conidi sono molto più efficiente nel diffondere le infezioni, mente la capacità infettante delle ascospore sarebbe molto più limitata.

Presupposti ambientali favorevoli alla malattia. I conidi per poter germinare e infettare le foglie devono rimanere bagnati, per cui non è sufficiente la semplice umidità atmosferica. Richiedono invece una vera e propria bagnatura fogliare (piogge o rugiare). Altro elemento importante è la temperature, che non deve essere eccessivamente alta (20-25°C).

Prevenzione e lotta alla Ticchilatura. Come prima cosa è necessario mettere in atto una serie di accorgimenti e tecniche colturali capaci di ostacolare lo sviluppo della malattia. La sensibilità alla Ticchiolatura può variare notevolmente nelle diverse varietà di rosa. Negli ambienti dove la malattia manifesti una forte diffusione, è bene informarsi sulla sensibilità a Diplocarpon delle varietà che si vuole coltivare. L’asportazione e la distruzione delle foglie infette cadute al suolo, al cui interno sverna il fungo, contribuiscono a contenere il poteziale d’inoculo. Si tenga presente che il fungo può sopravvirere anche sulle foglie infette che rimangono attaccate alla pianta. Le irrigazioni sopra chioma per aspersione (a pioggia) sono sicuramente da sconsigliare perchè, come si è detto sopra, la bagnatura fogliare favorirà l’avvio di nuove infezioni. L’intervento diretto contro il fungo, attraverso l’uso di fitofarmaci (fungicidi), deve essere attentamente valutato e impostato secondo criteri che tutelino la salute dell’operatore e limitino le ricadute negative ambientali. Per tale ragione si consiglia sempre di consultare tecnici qualificati. Qualora si ricorra all’impiego di fungicid si tenga presente che solitamente i migliori risultati si ottengono con un precoce avvio della difesa fungicida (comparsa dei primi sintomi della malattia in primavera). Per le ragioni sopra menzionate, solitamente non sono giustificabili trattamenti fungicii a fine stagione.

(le foto dell’articolo sono dell’autore)