Nella vite la fioritura avviene in fase di massima crescita dei germogli. Da prima schiudono i fiori nella parte centrale del grappolo, seguiti da quelli della base, delle estremità e delle ali. La sua durata complessiva è di 9-21 giorni.

La corolla è costituita da petali saldati in cima a formare una sorta di “cuffia”, detta caliptra, che  cade al momento della fioritura.

Il fiore della vite europea (Vitis vinifera sub sp. sativa) è ermafrodita (presenta organi maschili e femminili), ma in alcuni vitigni l’androceo (parte maschile) o il gineceo (parte femminile) possono essere atrofizzati. Oltre a fiori ermafroditi, possono essere   presenti fiori femminili non fecondi (Picolit, Lambrusco di Sorbara, Moscato rosa ecc.) e fiori con gineceo mancante o atrofizzato, come accade tipicamente nelle viti americane da portainnesto.

L’impollinazione è prevalentemente incrociata, dovuta all’azione del vento. Scarsa è invece l’importanza dell’autoimpollinazione. La maggior parte dei vitigni risultano comunque autofertili.

In alcune uve (dette apirene) la fecondazione avviene solo parzialmente, con formazione di abbozzi di semi (es. Sultanina). In altre non avviene del tutto. Il risulatato è comunque la formazione di acini privi di semi.

A differenza della vite coltivata, la vite selvatica (Vitis vinifera sub sp. sylvestris) è dioica, il che significa che la pianta produce o tutti fiori femminili (pistillati) o tutti fiori maschili (staminati). Nella vite selvatica sono però presenti, anche se in piccola percentuale (2-3%), individui muniti di fiori ermafroditi, come nella sottospecie sativa. Molto probabilmente è da questa tipologia di piante che pese forma la vite coltivata.

Le anomalie che si possono riscontrare a carico del grappolo o della fioritura sono:

  • filatura: i grappoli si trasformano in viticci. Questo inconveniente solitamente si verifica in vigneti molto vigorosi (portainnesto molto vigoroso o eccesso di azoto). La filatura è pure essere favorita da abbassamenti termici, clorosi ferrica e asfissia radicale.
  • colatura, ovvero disseccamento e caduta dei fiori. Entro certi limiti  è da ritenersi normale, poiché l’allegagione varia tra il 20-50% dei fiori. Al disotto di tale range la colatura è da ritenersi un fatto patologico. Le cause possono essere di natura genetiche (anomalia degli organi fiorali), fisiologiche (squilibri nutrizionali), patologiche (virosi o attacchi di parassiti), condizioni climatiche avverse, oppure essere imputabili a errate tecniche colturali ( potature squilibrate).
  • acinellatura: consiste nella formazione di acini che a maturità restano di piccole dimensioni, inframmezzati ad acini di dimensioni normali. Possono rimanere verdi (acinellatura verde) oppure maturare e risultare più dolci del normale (acinellatura dolce). Le cause di questa manifestazione possono essere diverse:  anomalie fiorali, condizioni climatiche avverse, carenze nutrizionali (boro, in modo particolare) o attacchi parassitari (es. virosi).